"Broccoli, carciofi, cardi, carote e cavolfiore, aglio e cipolle, patate, porri, radicchio e spinaci, il tartufo, il sedano e la zucca. Questi sono solo alcuni dei magnifici prodotti che la terra ci dona in questo periodo dell'anno. Utilizzarli in cucina dona all'uomo ricette e sapori vivi e gustosi, perfettamente allineati con il ciclo della natura, al nostro ed a quello di tutto il pianeta. Un inno alla natura, straordinario nella sua normalità anche se, sembra oggi, l'uomo non riesca a vederlo".
Questo pensiero ci offre l'opportunità libera di citare un breve compendio sul rapporto uomo natura di Giorgio Caproni, stimato poeta e critico letterario toscano, scomparso nel 1990. Appena 19 versi dei “Versicoli quasi ecologici”, raccolta Res Amissa:
Non uccidete il mare, la libellula, il vento. Non soffocate il canto del lamantino. Il galagone, il pino: anche di questo è fatto l'uomo. E chi per profitto vile fulmina un pesce, un fiume, non fatelo cavaliere del lavoro. L'amore finisce dove finisce l'erba e l'acqua muore. Dove sparendo la foresta e l'aria verde, chi resta sospira nel sempre più vasto paese guasto: come potrebbe tornare a essere bella, scomparso l'uomo, la terra.